
Francesco esce da scuola come ogni giorno e vede un animale in difficoltà. Non sa a che specie appartenga, assomiglia ad una rondine ma è tutto nero, è a terra, sbatte le ali ma non riesce a prendere il volo. Cerca di capire come aiutarlo, ma i suoi compagni lo circondano e cercano di prenderlo a calci, del resto è solo uno stupido uccello e Francesco un bambino sensibile da insultare e deridere.
Sua madre lo trova in lacrime, davanti alla scuola, con una piccola scatola che è riuscita a rimediare, dentro c’è l’animale che è riuscito a proteggere dalla stupidità, quella vera, dei suoi compagni.
Sua madre mi chiama, ci conosciamo bene ed è imbarazzata nel chiedermi aiuto perché sa che me ne farò carico e come tutte le persone rispettose le dispiace darmi un impegno.
Il rondone ha una lesione da trauma sotto la gola e un occhio chiuso, ma per fortuna nessuna frattura, con due giorni di terapia omeopatica è già smanioso di tornare a volare, avrei voluto che Francesco potesse vederlo ma non posso aspettare, la richiesta di raggiungere il cielo è insistente e perentoria.
E allora faccio un piccolo video perché Francesco e tutti quelli coraggiosi come lui vedano la forza di quel piccolo uccello che percorre rotte di migliaia di chilometri senza mai sbagliare, che sa tornare nel nostro paese dall’Africa esattamente nel luogo che l’anno prima ha scelto per nidificare.
E mi vergogno come essere umano per il comportamento dei compagni di classe di Francesco, che non sanno riconoscere il coraggio e la forza, che si credono eroi e sono solo piccoli e miseri nella loro vigliaccheria e nella loro ignoranza…
Grazie, Francesco!