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Gli agapornis sono pappagalli africani di piccole dimensioni molto diffusi in ambito domestico.

Molti li conoscono con il nome comune di Inseparabili, perché si tratta di animali monogami. Soffrono moltissimo nel caso in cui l’altro componente della coppia dovesse morire.

In lingua anglosassone si chiamano, non a caso, Love birds  🙂

Appartengono a nove specie differenti e in natura abitano le foreste tropicali e sub-tropicali del Kenia, Tanzania, Etiopia e Guinea, alimentandosi in maniera differente in base alla specie.

 

L’apparato digerente degli agapornis

In generale tutti i pappagalli, e gli agapornis non fanno eccezione, hanno un becco robusto in grado di schiacciare e frantumare anche alimenti duri e una lingua molto mobile con la quale riescono a “manipolare” cibo e oggetti in modo efficiente.

Il cibo non viene masticato (anche perché non hanno salivazione!) ma direttamente inghiottito e attraverso l’esofago raggiunge il gozzo o ingluvie.

Nel gozzo resta un certo tempo, in modo da aumentarne il contenuto liquido e renderlo più morbido prima di raggiungere lo stomaco, o meglio gli stomaci.

Il primo chiamato proventriglio secerne succhi gastrici e interviene nella digestione vera e propria mentre il ventriglio, o stomaco muscolare, tritura il cibo contraendosi in modo energico.

L’intestino è molto corto, infatti la digestione è rapida, e pancreas e fegato contribuiscono ai processi digestivi.

 

L’alimentazione in natura e in cattività

Gli uccelli in generale usano come fonte di energia sia carboidrati che grassi, ma sono in grado di utilizzare anche le proteine.

Le differenti specie di agapornis in natura si alimentano in modo diverso e quindi anche in cattività non è corretto offrire a tutte gli stessi alimenti: alcune infatti si cibano principalmente di frutta pur essendo granivore; altre invece, come agapornis roseicollis, fischeri e personatus sono più strettamente granivore.

Non è corretto però neanche mettere a disposizione solo semi, seppur di buona qualità (che dovrebbe essere la regola!): in natura integrano con vegetali di varia natura, semi, bacche, bacelli di acacia, foglie, fiori, frutti, sabbia e terra e anche escrementi di altri animali per integrare oligoelementi e altre sostanze.

 

Alcune indicazioni pratiche

Una buona razione dev’essere composta sia da alimenti secchi, in maggior proporzione, che morbidi.

Al primo gruppo appartengono semi misti, che in commercio sono indicati direttamente per Agapornis o Calopsite, legumi cotti e in germogli e come integrazione sporadica insetti.

Tra i semi vanno bene il panico, la scagliola e il miglio. In quantità non superiori al 5% girasole, avena decorticata, lino, mais e frumento, niger, canapa e colza.

Per alimenti morbidi si intendono invece macedonia di frutta (mela, pera, agrumi, kiwi, datteri e fichi secchi in piccole quantità) e verdure a foglia verde (cicoria, tarassaco, cavolo, spinaci, lattuga), carota e fiori.

Il grit (miscela di gusci di conchiglie triturati) va sempre messo a disposizione e, ovviamente, acqua sempre fresca e pulita, da cambiare ogni giorno.

 

E i cibi da evitare?

  • Avocado, perché alcune varietà possono contenere sostanze tossiche per i pappagalli

  • Cipolle ed aglio

  • Caffeina

  • Cioccolato

  • Xilitolo, contenuto in molte gomme da masticare ma non solo

Se possibile eviterei anche di acquistare semi venduti sfusi, conservati in sacchi aperti in magazzini o negozi. Se rimangono per mesi esposti ad aria e umidità possono deteriorarsi e non essere un alimento sicuro.

 

L’importanza di un’alimentazione equilibrata

Non mi dilungo sul ruolo fondamentale per la salute di un’alimentazione equilibrata, da Ippocrate in poi se n’è discusso così tanto che ignorarlo non è più concepibile.

Per i pappagalli oltretutto è molto importante non solo che il cibo fornito sia corretto, ma che venga dato nel rispetto delle necessità etologiche di questi animali così evoluti e complessi anche da un punto di vista comportamentale.

Il cibo può diventare una componente prioritaria di arricchimento ambientale… ma di questo parleremo meglio in un altro articolo!

Un’ultima cosa: anche per i pappagalli, come per tutti gli altri animali, è possibile fare piani di alimentazione personalizzati per particolari condizioni fisiologiche e patologiche.

Del resto sempre Ippocrate diceva “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo“…

 

 

 

 

 

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