
Cosa sono gli interferenti endocrini?
Gli interferenti endocrini sono “inquinanti insidiosi”.
Si tratta di sostanze chimiche o miscele di sostanze che interferiscono con la normale funzione ormonale.
Se ne è parlato per la prima volta nel 1991 e da allora centinaia, se non migliaia, di studi sono stati pubblicati sull’argomento. Molte di queste sostanze sono conosciute ed è nota la loro azione devastante sugli organismi viventi e sull’ambiente.
Sappiamo che la loro influenza negativa si esplica in modo particolare sugli individui in accrescimento, sia nelle fasi di sviluppo embrionale e fetale sia dopo la nascita.
Dove si trovano?
Il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) ha stilato una lunghissima lista di materiali che hanno un impatto dimostrato, sia a livello riproduttivo che su altre funzioni ormonali: plastiche, materiali per finiture, ritardanti di fiamma, lubrificanti, pesticidi, fungicidi, alcuni farmaci di uso comune.
E l’elenco potrebbe continuare perché sono ovunque. Nelle nostre case e nei luoghi di lavoro, nelle auto, nei vestiti che indossiamo. Possono essere nei giocattoli dei bambini o degli animali, negli elettrodomestici, nell’arredamento.
Si trovano anche nelle vernici, nei prodotti per la pulizia degli ambienti e per l’igiene personale e animale. Sono davvero dappertutto e provocano gravi danni alla salute.
Al 177esimo posto, non certo in ordine di pericolosità, troviamo l’erbicida Roundup, contenente il noto (e giustamente temuto) glifosato. Che continua a rimanere in commercio in moltissimi paesi del mondo, nonostante differenti studi abbiano dimostrato che si tratta di una sostanza responsabile di danni genetici e stress ossidativi.
Senza dimenticare che, in più, è potenzialmente cancerogena.

Quali sono i pericoli dell’esposizione agli interferenti endocrini?
Ricerche recenti hanno confermato che tutte queste sostanze hanno un ruolo di perturbazione dei messaggi che le cellule si scambiano tra loro.
Le cellule, infatti, comunicano attraverso segnali di tipo chimico o elettromagnetico proprio grazie ai sistemi endocrino e nervoso e gli interferenti funzionano come perturbatori, causando problemi a tutti gli organismi viventi.
Il 20 per cento degli interferenti provoca ripercussioni alla tiroide e l’80 per cento agisce con meccanismi diretti o indiretti sul sistema nervoso.
Il pericolo che possano indurre patologie croniche e degenerative è ben noto.
È altrettanto conosciuto il loro ruolo in molti disturbi riproduttivi, infertilità in testa. Sia per la nostra che per le altre specie, compresi gli animali selvatici.
Gravissimi sono i danni per gli organismi acquatici: nei fiumi, nei laghi e in mare infatti arrivano i residui delle sostanze usate in agricoltura, del petrolio, delle migliaia di tonnellate di plastica, gli scarichi delle fogne e residui di farmaci e sostanze chimiche in generale.
Genetica e ambiente sono strettamente correlati, ce lo dimostrano sia l’epigenetica che la PNEI (ne parlo in quest’articolo). Ecco perché tutte le sostanze che interferiscono sull’ambiente, trasformandolo, hanno un impatto così importante su tutti gli organismi biologici.
Sono un pericolo anche per gli animali domestici?
Sì, per diversi motivi. Il primo è che le case nelle quali conviviamo sono sempre più inquinate.
Un altro motivo sono i materiali con i quali vengono prodotti molti articoli per gli animali, dalle ciotole ai giocattoli.
In più dobbiamo considerare che gli animali domestici, proprio come noi, sono esposti non solo da un punto di vista ambientale ma anche nutrizionale.
Uno studio del 2016 ha preso in esame in particolare il bisfenolo A (BPA), rilevandone la presenza nelle confezioni (sia lattine che involucri), ma anche nel cibo industriale sia secco che umido. Anche per alcuni prodotti dichiarati BPA free.
Ma anche molti cibi inseriti all’interno di razioni casalinghe possono contenere interferenti endocrini.
Anche per questo la variabilità in tema di alimentazione è fondamentale: aiuta ad evitare l’accumulo delle stesse sostanze tossiche.
Cosa possiamo fare?
Mai come in quest’epoca è importante informarsi e approfondire.
Non possiamo più pensare di delegare né alla politica né all’industria la salvaguardia della nostra salute né di quella degli animali.
Dalla salubrità del cibo, dell’acqua, dell’aria e di tutti gli ambienti dipende la nostra sopravvivenza e quella delle prossime generazioni, sia umane che animali.
È un tema di un’importanza così cruciale che non possiamo più permetterci di non occuparcene personalmente: iniziando col fare pressione sull’industria e sulla politica attraverso scelte più informate e consapevoli. Non come consumatori, ma come cittadini.
Articolo di Cinzia Ciarmatori, DMV