
La stagionalità degli alimenti ha un legame profondo con la natura e con i ritmi biologici degli animali umani e non umani.
Se vogliamo parlare di alimentazione equilibrata e sana non possiamo quindi prescindere dal nutrirci e dal nutrire seguendo l’alternarsi dei mesi e delle stagioni.
Non è certo un caso che gli agrumi diano i loro frutti in inverno, o che anguria e melone crescano in estate!
Piante e stagioni
Le piante affrontano condizioni simili a quelle che noi e gli altri animali ci troviamo a fronteggiare nel corso delle diverse stagioni.
Questo è uno dei motivi per cui è importante scegliere e consumare vegetali e frutta nella loro specifica stagione di maturazione.
Solo in quel momento infatti possono dare il massimo da un punto di vista nutrizionale ed energetico.
Non solo. I vegetali che crescono vicino a noi, con i quali condividiamo luoghi e clima, sono in grado di offrire proprio ciò di cui gli organismi animali hanno bisogno in quel momento specifico dell’anno.
Ecco perché possono svolgere un’efficace azione preventiva sulla salute. Sono in grado di fornire il necessario per sostenere le mutate necessità del sistema endocrino, nervoso e immunitario, che variano anch’esse secondo ritmi non solo giornalieri ma anche stagionali.
Autunno e cibi di stagione
Se pensiamo alla frutta d’autunno ci vengono subito in mente l’uva e i fichi se siamo a Settembre, ma come arriviamo ad Ottobre non possiamo non pensare alle castagne, ai cachi, ma anche a clementine e mandarini.
E la verdura? C’è veramente l’imbarazzo della scelta! Non solo la zucca, che è ormai il simbolo dell’autunno, ma anche melanzane, peperoni, radicchio, lattughe.
E ancora cavoli di ogni forma e varietà, cavolfiori, legumi, bietole e spinaci, finocchio, carciofi, sedano, pastinaca.
Non si può certo dire che non sia una stagione ricca, nonostante l’autunno sia il momento dell’anno che simbolicamente rappresenta la discesa agli inferi.
Le ore di luce diminuiscono (il 23 Settembre, equinozio d’autunno, giorno e notte hanno identica durata), in natura tutto sembra destinato a morire eppure i colori dell’autunno sono tra i più belli.
Non solo il cielo si dipinge di tinte di fuoco, anche i frutti e le verdure hanno colorazioni cariche e bellissime.
Colori d’autunno e cibo
Non a caso frutta e verdura autunnale sono spesso gialle cariche, arancioni e rosse.
Questi colori sono legati alla presenza di pigmenti e sostanze preziose come i flavonoidi.
Si tratta di molecole con un ruolo protettivo per le piante che li producono, ma che sono di grande aiuto anche agli animali.
Proteggono e riparano infatti i danni degenerativi prodotti sia dai processi metabolici interni agli organismi che a fattori esterni, come l’inquinamento.
Sono antiossidanti naturali che contrastano i fenomeni infiammatori e gli attacchi dei radicali liberi, responsabili entrambi del processo di invecchiamento.
Le verdure verde scuro, ricche di clorofilla e di magnesio, aiutano a sostenere le cellule del sangue e di conseguenza il sistema immunitario.
Senza considerare il potere digestivo di cicoria e radicchio e il sostegno alla funzionalità epatica.

Cosa possiamo imparare da ciò che la natura produce?
Molte cose in realtà. Soprattutto, ma non solo, in tema di alimentazione.
In natura tutto ha un ritmo, si alternano continuamente forze di espansione e di contrazione.
Nel mondo vegetale poi ci sono piante con frutto sotterraneo, come la carota, che è un tutt’uno con la radice, vero e proprio “cervello” della pianta, organo sensoriale a tutti gli effetti.
In generale fusto e foglie delle piante sono il loro cuore e i loro polmoni, il fiore e il frutto rappresentano invece la parte metabolica e quella “muscolare”.
La neurobiologia vegetale ci racconta oggi nella lingua della scienza quello che sapevamo da millenni. Per esempio che nutrirsi di radici, abbondanti proprio in autunno (non solo carote, anche rape e barbabietole rosse) ha un’azione stimolante da un punto di vista nervoso e sensoriale.
Autunno e cibi di stagione per gli animali
Non tutte le verdure e i frutti autunnali sono adatti per nutrire gli animali con cui viviamo, anche se ovviamente va fatta una distinzione tra specie erbivore, onnivore e carnivore.
In generale patate, melanzane e peperoni vanno evitati. Anche se in piccole quantità i peperoni possono far parte dell’alimentazione di conigli e soprattutto cavie peruviane.
I cavoli e in generale le brassicacee non sono una buona idea per l’alimentazione del cane, perché possono dare fermentazione intestinale.
Anche la frutta per i carnivori va valutata attentamente e data con moderazione (l’uva invece va del tutto evitata per il cane in via precauzionale, sia fresca che essiccata, perché sono stati riportati alcuni casi di danno renale). L’intestino breve dei carnivori infatti non è in grado di assimilarla correttamente e può fermentare.
In generale con la frutta dobbiamo fare attenzione anche per i Piccoli mammiferi erbivori, soprattutto per il contenuto in zuccheri che può creare disequilibrio del delicato microbiota intestinale.
I Pappagalli e altri uccelli frugivori invece non devono mai essere privati della possibilità di avere accesso a frutti maturi, pur considerando le differenze di specie e facendo attenzione ad alcune varietà di avocado che possono essere tossiche.
Conclusione
Quando diciamo che la natura ha ritmi e cicli peculiari, non stiamo parlando di qualcosa esterno a noi e agli altri animali.
Gli organismi biologici sono infatti essi stessi natura, e le singole cellule che li compongono, gli organi e gli apparati sono sottoposti a ritmi sovracircadiani, circadiani e stagionali, il cui disequilibrio e sovvertimento, come è ormai abbondantemente documentato, è causa di moltissime malattie.
Ne sanno qualcosa gli animali notturni, quando vengono fatti vivere come se fossero diurni…
Ecco perché è così importante tornare a fare grande attenzione a quello che mettiamo nei nostri piatti e nelle ciotole dei nostri coinquilini di altre specie, perché il cibo non è solo cibo, è il miglior strumento di prevenzione e cura con il quale ci siamo evoluti.
E sottovalutarne l’importanza è un gran peccato e un’enorme occasione persa, sia per noi che per gli altri animali.
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