In RIFLESSIONI DI UN VETERINARIO

Testa rotonda, orecchie piccole, occhioni grandi, muso schiacciato.
Ecco il ritratto perfetto di ciò che ci induce tenerezza e senso di protezione!
Quello che però spesso non sappiamo è che si tratta di neotenia.

Cosa si intende per neotenia? Perché è importante saperlo prima di adottare un animale?

Neotenia, di cosa si tratta?

Cani, gatti, conigli, nessuna specie sfugge ad una selezione che mette in risalto alcuni caratteri, come la testa rotonda, il muso corto e schiacciato, gli occhi grandi. E la taglia sempre più ridotta, in particolare per cani e conigli.

Il mantenimento delle caratteristiche giovanili anche negli adulti si chiama neotenia e stimola nella nostra specie l’epimelesi, la spinta cioè al prenderci cura di qualcun altro. Ecco perché siamo attratti da cani o conigli di taglia sempre più piccola e con questi tratti, non a caso sempre più simili a quelli di neonati della nostra specie o a cuccioli di altre.

Ma questo tipo di selezione genetica si accompagna troppo spesso ad alterazioni a carico di molti organi e apparati, con problemi di salute che in alcuni casi possono essere anche molto gravi. Ecco perché è importante sapere su che base stiamo scegliendo chi adottare e con che conseguenze.

Neotenia, sono gli animali a farne le spese

Le adozioni di animali con caratteristiche neoteniche è aumentata a dismisura negli ultimi anni, complici anche alcuni cambiamenti culturali e sociali.
In particolare nel mondo “occidentale”, nei Paesi in cui quello degli animali “da compagnia” è un mercato fiorente che muove cifre da capogiro.

Nell’arco di qualche decennio ci siamo talmente alienati dal resto dei viventi che gli animali che accogliamo nei nostri ambienti antropizzati sono spesso l’ultimo baluardo, un simulacro di ciò che siamo e abbiamo dimenticato.

Gli ambienti domestici cittadini, con spazi più ridotti e un ritmo di lavoro (e dunque di vita) sempre più frenetico, con famiglie ridotte, ci costringono all’adozione di animali di taglia sempre più piccola. E soprattutto che ci inducano a prendercene cura, che dipendano totalmente da noi.

Quello che non sappiamo o non consideriamo però è che le caratteristiche estetiche che tanto ci piacciono sono spesso legate a vere e proprie malformazioni, con conseguenze sulla salute anche gravi.

I bouledogue francesi ad esempio, ma anche i carlini, sono piccoli molossoidi brachicefali.
Hanno cioè un muso schiacciato, sempre più schiacciato, che induce una serie di alterazioni sia dell’apparato respiratorio che degli occhi, che possono prolassare (cioè letteralmente uscire dalle orbite!) con più facilità.

La respirazione per loro, soprattutto a temperature più elevate, può essere così difficoltosa che è stato coniato un nuovo termine medico, BAOS (Brachycephalic Airway Obstructive Syndrome), o sindrome brachicefalica.
Non di rado per aiutarli a respirare meglio vengono proposte chirurgie per accorciare il palato molle o intervenire su turbinati e narici.

Senza considerare che i brachicefali in generale tendono ad ingurgitare così tanta aria che anche il loro microbiota intestinale ne risente, provocando sintomi gastroenterici cronici.

Cani, gatti, conigli, nessuno sfugge alla nostra voglia di tenerezza

Non solo cani, ma anche gatti col muso sempre più schiacciato sono apprezzati e ricercati.
Anche loro hanno frequenti problemi oculari e respiratori.
I conigli nani non se la passano poi così tanto meglio: il muso molto più corto rispetto a quello del coniglio selvatico, il suo precursore, provoca alterazioni nella disposizione dei denti, con frequente malocclusione.

Ecco perché sapere come compiamo le nostre scelte in tema di adozione è importante: la nostra voglia di tenerezza potrebbe costare molto cara proprio a chi pensiamo di voler amare e proteggere sopra ogni cosa.

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