
Se si parla di omosessualità si sente fin troppo spesso dichiarare che è contro natura, che riguarda solo la nostra specie.
Ancora peggio, viene considerata una scelta, un vizio, persino una moda.
Eppure da molti anni è noto agli studiosi e alle studiose di etologia che sono oltre 450 le specie tra mammiferi e uccelli che hanno nel loro repertorio comportamenti che definiamo omosessuali.
Sia maschi che femmine possono scegliere di vivere in coppie dello stesso sesso, a volte in troppie o anche in gruppi di quattro.
Non di rado allevano piccoli.
Per tante altre specie e animali di altre classi non abbiamo ancora dati sufficienti, ma quello che è certo è che non possiamo proprio dire che l’omosessualità sia contro natura!
Omosessualità e animali
Il tema non è banale.
Sono così tanti i bias cognitivi e i pregiudizi culturali e sociali sull’argomento che ricercatori e ricercatrici si sono a lungo interrogati e confrontati anche sui termini da utilizzare.
Proprio per evitare che portino con sé quelle connotazioni tutt’altro che neutre, che non dovrebbero certo avere un ruolo in ambito scientifico.
Eppure le osservazioni ben documentate sono così numerose e riguardano così tante specie diverse che non è proprio possibile non considerarle.
Cigni neri, gabbiani, orsi Grizzly, giraffe, antilopi, leoni, leopardi, elefanti marini, cervi, sono oltre 450 le specie di Uccelli e Mammiferi in cui le evidenze sono incontrovertibili.
Ne parla con rigore scientifico e tantissima bibliografia a supporto Bruce Bagemihl, biologo canadese, nel suo Biological Exuberance.
Oltre 700 pagine in cui racconta come primati, tra cui Gorilla e Bonobo, ma anche iene, cormorani, aironi e tantissime altre specie vivono le loro relazioni, sia sessuali che affettive.
Ci sono coppie di maschio e femmina, coppie di maschi o di femmine, “troppie”, cioè gruppi di tre individui o anche di quattro.
Vivono insieme, hanno relazioni anche sessuali o solo affettive, praticano la masturbazione, spesso allevano anche i piccoli.
E sembra che le coppie di maschi siano quelle con maggior successo nella protezione della prole.

Non solo Mammiferi e Uccelli
Se i comportamenti che definiamo omosessuali sono così diffusi tra specie diverse non possiamo certo pensare che non riguardino anche altre classi di animali, come i Pesci, ad esempio, o i Rettili.
Mammiferi e Uccelli sono da sempre i più studiati e per questo abbiamo così tanti dati.
Per altre specie l’osservazione è più complessa, anche perché spesso vivono in luoghi e ambienti a noi meno accessibili.
Ma non possiamo pensare che queste che sono a tutti gli effetti strategie evolutive possano riguardare solo queste due classi.
Ecco perché varrebbe davvero la pena continuare ad approfondire l’argomento.
Non solo per capirne meglio il significato biologico in relazione alle popolazioni e alle comunità, ma anche solo per smetterla con i luoghi comuni e i pregiudizi che hanno un peso così forte sulla vita di tante e tanti della nostra specie.