
Chi sceglie per sé e per la propria famiglia un’alimentazione vegetale si chiede spesso se è possibile una dieta vegana per cani e gatti, o altri animali carnivori.
Un argomento importante da molti punti di vista e che va affrontato con serietà!
Lasciamoci guidare dagli studi scientifici che abbiamo a disposizione, ma anche dall’anatomia e fisiologia delle specie carnivore, che ci raccontano come si sono evoluti dal punto di vista nutrizionale.
Quando si tratta di scelte così rilevanti per la salute non possiamo permetterci errori.
Ecco cosa sappiamo e cosa possiamo fare.
Partiamo dagli studi. Cosa ci dicono sulla dieta vegana per cani e gatti?
Quello che sappiamo oggi è che non abbiamo ancora certezze sufficienti per dire se una dieta vegana sia possibile per gli animali carnivori, cani e gatti in particolare.
Le risposte sono discordanti: in alcuni casi vengono riportati benefici, in altri danni.
Gli studi che sono stati condotti finora hanno una serie di criticità:
- Sono stati condotti su campioni troppo piccoli
- Se si tratta di campioni più grandi sono spesso di tipo “osservazionale”. Basati quindi su questionari compilati dai familiari degli animali e non su dati clinici oggettivi
- Non di rado gli effetti avversi riportati da alcuni ricercatori sono smentiti da altri e viceversa
Non dobbiamo dimenticare che non basta che una ricerca sia pubblicata per poterla considerare attendibile.
Dobbiamo analizzare con attenzione come lo studio è stato condotto, da chi, a quale scopo e con quali metodi.
Non tutti gli studi scientifici hanno la stessa rilevanza e alcuni sono più condizionati di altri da bias cognitivi.
Uno su tutti, vediamo troppo spesso solo ciò che vogliamo vedere!
Anatomia, fisiologia e dieta vegana per cani e gatti
In attesa che gli studi scientifici sull’argomento aumentino di numero e di qualità possiamo analizzare quello che sappiamo su anatomia e fisiologia digestiva del cane e del gatto.
Va fatta una premessa: si tratta in entrambi i casi di carnivori, ma con delle differenze importanti.
Il gatto è un carnivoro più stretto del cane, che possiamo definire “carnivoro opportunista”.
La differente storia evolutiva ha fatto sì che il gatto continuasse a nutrirsi delle proprie prede naturali (piccoli roditori, uccelli, rettili, insetti). Il cane invece si è adattato nel corso degli oltre 30.000 anni condivisi con la nostra specie a nutrirsi dei nostri scarti.
Oggi sono in grado di digerire più o meno efficacemente anche gli amidi, ma non sempre e non tutte le razze.
Quello che senza dubbio li accomuna è il fatto che il transito gastro-intestinale è molto più rapido rispetto agli erbivori, il loro intestino è più breve, il grosso intestino è meno sviluppato e soprattutto il microbiota è diverso da quello di animali evoluti per una dieta vegetale.
Perché il microbiota è così importante?
Perché sono proprio i trilioni di microrganismi che abitano nel tratto digerente degli erbivori, nel cieco in particolare, a rendere possibile l’assimilazione di componenti vegetali che non sarebbero digeribili altrimenti, la fibra in particolare.
I batteri, archei, protozoi, virus e funghi del microbiota sono in equilibrio dinamico e la loro composizione può cambiare nel tempo, anche in base all’alimentazione.
Ma quello che sappiamo è che c’è un microbiota “core” tipico non solo della specie ma anche del singolo individuo che difficilmente può essere cambiato.
Digerire in modo efficace ed efficiente proteine e fibra vegetali richiede più tempo, strutture anatomiche e processi fisiologici adeguati e il microbiota giusto.
Gli erbivori ne sono dotati, i carnivori no.
Nel tempo potrebbero cambiare, nel certo, ma si tratta di tempi lunghi e in questo momento non è possibile affermare con certezza che cani e gatti possano vivere in salute e in una condizione di benessere se alimentati per l’intera esistenza con alimenti a base di vegetali.
Quindi come possiamo fare per essere coerenti con le nostre scelte personali?
Il veganesimo non è solo questione di alimentazione: è anche rispetto, antispecismo, non violenza.
Per questo credo che dovremmo essere più cauti e porci delle domande quando secgliamo come alimentare gli altri animali con cui scegliamo di vivere.
Non abbiamo ancora dati sufficienti per dire con assoluta sicurezza che una dieta vegana per cani e gatti, fornita come unica scelta per tutti i pasti e per tutta la vita, possa essere sicura per loro.
E finché non avremo certezze da questo punto di vista non credo sia rispettoso nei loro confronti sottoporli al rischio di andare incontro a pericolose carenze di aminoacidi essenziali, come la taurina per il gatto, o ad alterazioni metaboliche importanti.
Ci sono però altre scelte che possiamo fare per ridurre l’impatto dell’alimentazione dei carnivori familiari, ne parlo in questo video!